Bloccare il piano per nuovi e vecchi inceneritori
La richiesta di abrogazione vuole cancellare la previsione dellart. 35 della Legge 133/2014, conosciuta come “Sblocca Italia”, nelle parti che prevedono:
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la classificazione degli inceneritori di rifiuti quali “infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale”, e lindividuazione da parte del governo della localizzazione regionale e persino della capacità specifica di quindici nuovi impianti, da collocare nelle Regioni del centro – sud – isole, sottraendo questa decisione alla programmazione dei Piani Regionali di gestione rifiuti;
- l’’obbligatorietà del “potenziamento al massimo carico termico” di tutti gli impianti, senza tenere conto delle autorizzazioni di Valutazione di Impatto Ambientale già rilasciate;
- la loro “riclassificazione obbligatoria a recupero energetico”;
- la decadenza del limite regionale di conferimento di rifiuti, che potranno essere prodotti in una Regione ed inceneriti in altre;
- il “dimezzamento dei termini di espropriazione per pubblica utilità” e la riduzione dei tempi per la Valutazione di Impatto Ambientale;
- il “commissariamento delle Regioni in caso di mancata ottemperanza”, da parte del governo, che mette “sotto tutela” i poteri costituzionali delle Regioni previsti all’art. 117.
Votare SÌ al quesito significa perciò volere:
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restituire alle Regioni il potere di programmazione e gestione in materia di rifiuti, nel rispetto dellart. 117 della Costituzione, riconsegnando agli amministratori pubblici e ai cittadini il diritto di decidere sul futuro dei propri territori;
- contrastare l’incenerimento dei rifiuti per tutelare la salute pubblica e l’ambiente dalla conseguente ed irreversibile contaminazione tossica di aria – suolo – falde idriche da polveri ultra-sottili, ceneri e scorie contenenti diossine, policlorobifenili e metalli pesanti, dispersi in atmosfera o accumulati in discariche, che entrano nella catena alimentare;
- spostare risorse economiche pubbliche dall’incentivazione di inutile produzione di energia al potenziamento della raccolta differenziata domiciliare e del riciclaggio, incentivando la riprogettazione degli imballaggi ed il recupero di materia, per avviare un nuovo percorso sostenibile di “Economia Circolare”, lunico in grado di produrre ampia occupazione locale stabile e professionale.